Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sono ufficialmente entrate a far parte della strategia energetica nazionale italiana, configurandosi – secondo Decreto MASE n. 414/2023, entrato in vigore il 24 gennaio 2024 – come modello che pone al centro la partecipazione attiva di diversi soggetti economici e sociali.
Il successo di questo modello dipende fortemente dalla capacità di coinvolgere efficacemente tutti gli stakeholder, al fine di creare una rete sinergica che trasformi la produzione e il consumo di energia in un’attività partecipata e consapevole.
Per questa ragione, comprendere chi sono questi attori e quale possa essere il loro ruolo rappresenta un elemento importante per ogni azienda che intenda valutare il proprio ingresso in una CER.
Quadro normativo di riferimento: il Decreto CER
Il completamento del quadro normativo e regolatorio tra gennaio e febbraio 2024 ha chiarito definitivamente le regole del gioco, delimitando il perimetro procedurale e operativo in cui è possibile muoversi.
Il sistema incentivante relativo alle Comunità Energetiche Rinnovabili è articolato in tre componenti principali: una tariffa incentivante erogata dal GSE, un corrispettivo di valorizzazione definito dall’ARERA e contributi a fondo perduto stabiliti dal PNRR.
Questa struttura normativa ha creato le condizioni ideali per l’ingresso di molteplici tipologie di soggetti, ciascuno con specifiche competenze e obiettivi ma accomunati dalla possibilità di ottenere benefici e generare valore attraverso la partecipazione alle CER.
L’ecosistema degli stakeholder in CER
Come anticipato, le Comunità Energetiche Rinnovabili possono comprendere la partecipazione sinergica di una moltitudine di soggetti, imprese, associazioni, enti. Ognuno di questi attori può avere ruoli differenti nella vita della CER, pur contribuendo allo stesso modo alla condivisione di energia e alla generazione di incentivi.
Il ruolo trainante delle Pubbliche Amministrazioni
Le Pubbliche Amministrazioni si posizionano come soggetti di grande importanza nell’ecosistema delle CER. La loro partecipazione non è solo possibile ma spesso risulta determinante per il successo dell’iniziativa.
Esempio emblematico sono i comuni (non solo quelli con meno di 5.000 abitanti, che beneficiano del supporto PNRR, ma anche quelli di dimensioni più significative), che possono assumere un ruolo trainante per l’aggregazione territoriale.
Le PA possono mettere a disposizione:
- Edifici pubblici per l’installazione di impianti fotovoltaici (scuole, uffici comunali, centri sportivi)
- Competenze amministrative per la gestione delle procedure burocratiche
- Capacità di coordinamento territoriale per l’aggregazione di altri soggetti
- Credibilità istituzionale che facilita l’adesione di cittadini e imprese
Dal punto di vista energetico, gli edifici pubblici presentano spesso profili di consumo complementari rispetto alle utenze residenziali e commerciali, ottimizzando i meccanismi di condivisione dell’energia prodotta.
L’apporto tecnico-economico delle PMI
C’è una relazione stretta anche tra Comunità Energetiche e aziende, che non deve essere sottovalutato. Il coinvolgimento delle imprese, infatti, rappresenta un elemento cruciale per la sostenibilità economica delle CER.
Come da normativa, sono soprattutto le PMI a giocare un ruolo chiave per le CER. Le grandi aziende, infatti, non possono entrare in CER se non indirettamente, come produttori terzi.
Le PMI, invece, possono trovare nelle CER un’opportunità strategica per:
- ridurre i costi energetici attraverso l’accesso a energia rinnovabile a prezzi competitivi;
- migliorare la propria reputazione e il proprio impatto a livello di sostenibilità ambientale;
- beneficiare di una maggiore stabilità dei costi energetici nel medio-lungo termine;
- supportare il proprio territorio di appartenenza grazie agli incentivi.
Da non dimenticare le aziende del settore energetico e tecnologico, che assumono spesso il ruolo di sviluppatori o gestori tecnici. Grazie alla propria specializzazione, esse possono apportare competenze tecniche indispensabili per la progettazione, realizzazione e gestione degli impianti.
Rivoluzione dal basso con i cittadini
Le Comunità Energetiche Rinnovabili hanno per loro stessa natura un’anima sociale e viva che non potrebbe mai fare a meno dei veri protagonisti dei territori: i cittadini. È proprio la loro partecipazione, sia come singoli che attraverso associazioni, che conferisce alle CER quella dimensione democratica che ne caratterizza l’identità.
I cittadini, in quanto piccoli consumatori, apportano in CER:
- stabilità nei consumi serali e nei weekend;
- flessibilità nella gestione dei carichi elettrici;
- consenso sociale per lo sviluppo dei progetti;
- capillarità territoriale per l’espansione delle iniziative.
La partecipazione attiva di cittadini responsabili e consapevoli contribuisce alla buona riuscita del progetto di condivisione energetica in CER e crea anche le fondamenta per futuri sviluppi ancora più ambiziosi.
Vantaggi e benefici per gli stakeholder in CER
Come già accennato, le CER offrono vantaggi e benefici tangibili per tutti gli stakeholder coinvolti, grazie alla generazione e distribuzione di incentivi sull’energia condivisa previsti dal Decreto CER.
Tali incentivi vengono generati dall’energia prodotta e contemporaneamente consumata all’interno della CER, quindi relativamente ai produttori e ai consumatori che fanno parte della Comunità Energetica e che, in quanto tali, si trovano in un’unica area di cabina primaria.
Gli incentivi vengono suddivisi in diversa percentuale tra i vari stakeholder, ovvero:
- gestori della CER, che ricevono la percentuale necessaria a sostenere le spese di gestione della Comunità Energetica.
- produttori, che vengono ricompensati per il loro apporto di impianti di produzione energetica rinnovabile in CER;
- consumatori, che ricevono un piccolo beneficio per il fatto di rendere possibile la condivisione dell’energia pulita prodotta;
- territorio, a cui viene riconosciuta una buona parte degli incentivi da destinare a progetti sociali e al supporto di famiglie in condizioni di povertà economica;
L’importanza di una gestione ottimale
Benché spesso posta in secondo piano, la gestione di una Comunità Energetica Rinnovabile lungo tutti i 20 anni della sua vita è una fase essenziale. La CER, infatti, non può essere lasciata a se stessa dal momento immediatamente successivo alla sua costituzione: è importante che ci siano delle figure preposte a questo compito.
Gestire una CER richiede competenze trasversali, che spaziano dalla progettazione tecnica alla gestione amministrativa, dalla comunicazione alla gestione finanziaria. Inoltre, la presenza di stakeholder diversi richiede modelli di governance ben strutturati e progettati sulle esigenze della singola CER.
Per questi motivi e anche per la complessità insita nelle CER, è fondamentale affidarsi a partner competenti e affidabili non solo per la fase di costituzione e registrazione della Comunità Energetica, ma anche per tutta la sua gestione.ntaggio competitivo reale sui tuoi competitor.
Vuoi saperne di più?
ForGreen può aiutarti con un percorso di Advisory & Consulting pensato sulle tue esigenze e volto a trarre il meglio dalla tua esperienza con le CER.